Metallica, Iron Maiden e i concerti - evento
- Luigi Salerni
- 27 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 27 mag

BOOOOM! La notizia ufficiale è deflagrata ieri, 22 maggio 2025: nella tarda primavera del prossimo anno i Metallica ritorneranno in tour in Europa e il 3 giugno 2026 la tournée passerà anche dall’Italia, precisamente dallo stadio Dall’Ara di Bologna. La notizia è clamorosa sia per il nome in questione, dato che stiamo parlando della metal band più famosa al mondo anche tra i non metallari, sia perché gli show dei Metallica sono da sempre molto più che un semplice concerto, sono un evento. Del resto, le notizie fornite ci aggiornano già sulla tipologia di questo evento. Innanzitutto, la location: ormai i Metallica si muovono solo per riempire grandi arene ed il fatto che in Italia suonino solo negli stadi la dice lunga. Oltretutto si tratta di un “one night only”, vale a dire una sola data per l’intera Penisola. Quanto poi allo show vero e proprio, è stato annunciato il gigantesco palco centrale “in-the-round”, ossia l’enorme palco al centro della scena col pubblico tutt’intorno; una consuetudine, ormai, per la band, visto che tale tipologia di palco si è già vista per il mastodontico tour precedente. Chiaramente, non mancherà il famoso “snake-pit”, l’esclusiva area riservata per un numero limitato di spettatori, solitamente posizionata a ridosso del palco e che garantisce per il fortunato (e ricco) pubblico un’esperienza unica, quella di poter vedere da mooolto vicino la band all’opera. Il tutto condito da fuochi d’artificio, megaschermi e quanto di meglio un evento del genere riesca ad offrire. Come avrebbe detto il compianto Bruno Pizzul, “tutto molto bello”. Ma siccome io inizio ad avere una certa età e le notizie davvero clamorose in ambito musicale iniziano a ridursi per numero e portata, ecco che annunci del genere mi lasciano molto più freddo di quanto si penserebbe; o meglio, mi suscitano alcune riflessioni. La prima è questa: possibile che, in ambito musicale, questi “dinosauri” riescano a tener banco molto più delle nuove leve? Mi limito a ragionare in termini di musica rock e metal, che è quella che seguo più da vicino: quando in Italia arrivano band come Ac/Dc, Metallica, Iron Maiden, Deep Purple o Judas Priest, band che il loro meglio lo hanno già dato oltre 30 anni fa, riescono a smuovere folle oceaniche e ad attirare gente che si sobbarca trasferte anche molto costose (ci torneremo fra poco), cosa che riesce meno o per nulla a giovani band che, magari, discograficamente hanno molto più da dire ma che non riescono a far presa come questi grossi nomi. Band comunque eccellenti (mi vengono in mente i nostrani Labyrinth, per fare un nome) non avranno mai le folle adoranti tutte per loro, a meno che non aprano i concerti per uno dei super big su citati, e questo è un dato di fatto. Certo, i motivi sono molteplici e si potrebbe aprire un dibattito infinito sul perché e sul per come ma io voglio focalizzare l’attenzione sul fatto che i Metallica, i Maiden e tutti i grandi del passato (comunque sempre molto presenti, almeno in sede live) sono riusciti, nel corso degli anni, a fidelizzare un pubblico sempre più ampio che ora li supporta, indipendentemente da quello che facciano, che ne valga o meno la pena. Come ci sono riusciti? Beh, innanzitutto la proposta musicale qualitativa. È indubbio che se una band riesce a piazzarti quattro-cinque grandi dischi ad inizio carriera (i Maiden ben sette!!! Come loro nessuno mai!), poi ci campano di rendita. I Metallica sono il più grande esempio, in tal senso. Per il metallaro duro e puro i Metallica sono iniziati a calare, qualitativamente parlando, dal Black Album, paradossalmente il loro disco di maggior successo, conosciuto anche da chi non ascolta metal. Sarebbe a dire che l’ultimo disco degno di nota, sempre per il metallaro duro e puro, i Metallica lo avrebbero pubblicato nel 1988, anno di …And Justice For All. Eppure quando i Four Horsemen si muovono, come detto, riempiono gli stadi! Conta poi molto anche quanto queste band siano riuscite a spendersi negli anni; basti pensare agli Iron Maiden, una delle band più stakanoviste in sede live: per lunghissimi anni, la band di Steve Harris ha passato più tempo a girare il mondo in tour che a fare qualsiasi altra cosa. Questo ha creato un legame indissolubile con il pubblico che, anche ora che la band produce dischi se va bene godibili ma nulla più, continua a seguirla come e più che negli anni d’oro. Questo, a discapito anche delle finanze personali. E qui arriviamo alla seconda riflessione. Quanto costa, oggi, seguire queste band? Per quanto riguarda il prossimo tour dei Metallica, non sono state ancora aperte le prevendite ma c’è da giurare che chi ha intenzione di andarli a vedere sta già consultando il proprio consulente finanziario per vedere se la banca gli concederà il mutuo. E allora prendiamo spunto dal prossimo tour degli Iron Maiden che passerà per l’Italia a luglio (a Padova, vale a dire ad oltre 900 chilometri da casa di chi scrive! Siamo o non siamo geograficamente, e non solo, tagliati fuori da tutto?). Le prevendite aperte a settembre 2024 mettevano in commercio i biglietti da un minimo di 87,74 euro, fino a 172,27 euro. Con la specifica, già in sede d’acquisto, che chi prendeva il biglietto al di sotto dei 110 euro non aveva una visuale perfetta dello show. E stiamo parlando solo del prezzo del biglietto! Se poi consideriamo che si parla di show “one-night-only” e che quindi, a qualunque latitudine abiti, per vederli hai una sola opportunità, se, come il sottoscritto abiti a quasi 1000 chilometri, devi aggiungere la costosissima trasferta andata e ritorno e il pernottamento; se non ti accontenti di mangiare il panino e la birra (comunque a prezzi osceni) che vendono all’interno dell’arena, devi aggiungerci anche il vitto, oltre all’alloggio. E allora il tutto viene a costarti uno sproposito! Tutto ciò per band che, è bene ribadirlo, il meglio di sé lo hanno già dato oltre 30 anni fa! E allora mi chiedo e vi chiedo: ne vale la pena? Sì, uno show del genere, lo abbiamo accennato, non è solo un concerto ma un evento ed eventi di questa portata hanno anche costi notevoli, quindi i prezzi lievitano, naturalmente. Però non sono sicuro che sia morale chiedere tutti questi soldi, soprattutto considerato che tra i fans di queste band ci sono molti giovani che non le hanno mai viste all’opera e che sono tagliati fuori dalla possibilità di vederli per questioni economiche! E i vecchietti come me e più di me, nella maggior parte dei casi, hanno avuto la possibilità di vederli in passato a prezzi più contenuti (lo ripeto sempre: quando vidi, l’unica volta, i Maiden all’Olimpico di Roma, insieme a loro c’erano Motorhead, Machine Head, Mastodon, Lauren Harris e Sadist e pagai il biglietto 50 euro! E non parlo del secolo scorso, ma di meno di 20 anni fa!). Ciononostante, quando queste band annunciano i loro show, sono sold-out pressoché ovunque! Quindi, mi sa che il problema me lo pongo solo io, e pochissimi altri con me! Intanto, se io avessi potuto scegliere, quest’anno avrei preferito godermi il come-back dei Savatage dal vivo, dopo oltre 20 anni (i video che circolano in rete li vedono in forma smagliante, almeno musicalmente parlando!): quella sì che è stata una notizia bomba per me…ma, ahimè, anche il loro “one-night-only” sarà ad oltre 1000 chilometri di distanza (Milano)! Come diceva la Bandabardò, la fortuna è un fatto di geografia…
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