L'ultimo saluto ad Ozzy Osbourne
- Luigi Salerni

- 22 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 13 ago
Il 5 luglio 2025 Ozzy Osbourne è sceso per l’ultima volta da un palco. Il 22 luglio 2025 è sceso per sempre dal palco della vita. Se n’è andato in modo, se vogliamo, inaspettato perché, se è vero che era malato da tanto, è altrettanto vero che l’energia con cui aveva tenuto il palco in occasione del suo concerto d’addio (davvero il suo ultimo concerto!) non lasciava presagire affatto una fine così imminente. Ma se n’è andato esattamente come un artista del suo calibro vorrebbe, ossia salutando in maniera sontuosa e trionfante il suo pubblico, avendo la possibilità di cantare i suoi capolavori per l’ultima volta, circondato da amici che lo hanno celebrato e coccolato per tutto lo show (e dai video che girano in rete, anche nel backstage), uno show che lui ha affrontato con un sorriso stampato sul viso per l’intera durata del concerto, quel sorriso che ti viene quando sai che stai realizzando il desiderio della vita, il tuo ultimo desiderio. Ozzy era uno che non poteva chiedere di più alla vita, avendo vissuto al massimo, e sicuramente oltre il limite, ogni singolo suo giorno. E però aver coronato la sua carriera con un concerto d’addio trionfante come quello di Villa Park Stadium è stato davvero la realizzazione di un sogno! In queste ore il mondo della musica, e non solo, sta rendendo il doveroso tributo ad un personaggio che definire iconico è poco; Ozzy era talmente conosciuto e amato che basta aprire un social qualunque per trovare saluti, aneddoti o messaggi di cordoglio da parte di artisti di diverso calibro ed estrazione, dai suoi compagni nei Black Sabbath a Zakk Wylde; da Sammy Hagar a Brian May; dai Metallica a Robert Plant, passando per Tom Morello e per i suoi ex compagni di band Gus G, Jake E. Lee, Mike Bordin o Bob Daisley. Tutti hanno voluto condividere questo momento di dolore ricordando un personaggio unico ma, soprattutto un uomo che, dalle parole di chi lo ha conosciuto, è definito come generoso, amabile, divertente e positivo. Insomma, se Ozzy era pubblicamente il “Principe delle Tenebre”, in realtà era una persona con cui era piacevole, a detta di tutti, condividere il palco ma, soprattutto, il backstage. Ma Ozzy era anche di più: John Michael Osbourne, detto Ozzy, era e sarà per sempre una vera e propria Leggenda (fino a ieri vivente), dal momento che era trasversalmente conosciuto ed apprezzato anche da chi, artisticamente, era anni luce lontano da lui. Sui social, infatti, è possibile leggere i messaggi di commiato anche di artisti quali Red Canzian dei Pooh, Amedeo Minghi, Federico Zampaglione dei Tiromancino o Laura Pausini. E non sono mancati i saluti sul palco di artisti e band che erano nel bel mezzo di un concerto, ieri sera, quando è iniziata a circolare la notizia della morte di Ozzy Osbourne. E così, dal palco milanese del loro live, i The Who hanno omaggiato il Madman, proiettando una foto del vocalist sui maxischermi con la scritta “Ciao Ozzy”, mentre Alice Cooper, in concerto da Cardiff, gli ha dedicato lo show, dicendo: “Il mondo intero sta piangendo Ozzy, stasera! Nel corso della sua lunga carriera si è guadagnato il rispetto dei fans di tutto il mondo. Era, e sarà per sempre una leggenda del rock. Un masso titanico si è schiantato, ma il rock continuerà a vivere!”. E mentre sul palco del Legend di Milano si apprestavano a salire i Fear Factory, il pubblico in attesa ha intonato, commosso, No More Tears, uno dei capolavori dell’Ozzy solista, quasi a voler esorcizzare il dolore per la notizia appena appresa. Ozzy Osbourne è una delle ultime icone della musica rock, capace di unire trasversalmente il pubblico e le generazioni; conosciuto dalle mamme, spesso inorridite dalla sua vita vissuta sopra le righe, come dal fruttivendolo sotto casa; dai ragazzini di oggi, che magari non conoscono la sua musica ma lo hanno visto su MTV con la serie “The Osbournes”, lo show televisivo che metteva in scena la vita incasinata della famiglia del Madman, come dai fans di generi musicali diametralmente opposti al suo. E mentre non si conosce ancora la data delle esequie, i fans si stanno raccogliendo attorno alla sua stella sulla Walk Of Fame o nella sua città natale, Birmingham, dove sono stati deposti centinaia di mazzi di fiori in suo onore. Nel frattempo anche ambienti e personaggi apparentemente lontanissimi dal mondo del Madman hanno voluto rendere omaggio al compianto cantante dei Black Sabbath, con i messaggi, ad esempio, di Luca Zaia e Andrea Diprè, fino al saluto dell’Aston Villa, la squadra di calcio di Birmingham. E, ne siamo certi, arriveranno centinaia e centinaia di altri saluti dal mondo della politica, dello sport, del cinema, della musica e dell’arte tutta perché quando se ne va un personaggio del genere, nessuno riesce ad esimersi dal rivolgergli un pensiero. Per arrivare a personaggi di tal guisa, conosciuti ad ogni latitudine o longitudine, bisogna scomodare “mostri sacri” come Paul McCartney, Keith Richards o Mick Jagger! E mentre il mondo ancora aspetta qualcuno in grado di raccogliere un’eredità così pesante, a noi fans non resta che ringraziare Ozzy per quello che ha saputo regalarci in questi meravigliosi anni vissuti pericolosamente in termini di musica, immagine, divertimento e follia. E tributarlo nel solo modo possibile: mettendo su uno dei suoi sconfinati capolavori, da solista o coi Black Sabbath, cantando a squarciagola, sguaiatamente anche, proprio come faceva lui. Già, perché Ozzy è sempre stato uno di noi: uno che non è stato esente da errori o fallimenti; uno che è caduto tante volte e ogni volta si è rialzato più forte di prima; uno che non si è risparmiato in termini di stravizi, dipendenze e tragedie ma sempre in grado di riprendersi con una forza di volontà fuori dal comune. Insomma, Ozzy era proprio come noi, con in più un sogno enorme e un cuore altrettanto gigante da raggiungerlo, come lo ha correttamente dipinto qualcuno. Ed ora che in lui era sempre più forte la consapevolezza di aver avuto tutto dalla vita, si è rilassato, lasciandosi andare ed uscendo di scena alla grandissima per entrare nella Leggenda.
Riposa in pace, Ozzy.



Orgoglioso e felicissimo di avere un recensore come te
Grazie Luigi, per avere passare con questo articolo anche ad una che non ascolta il metal, un messaggio di competenza musicale che aveva questo artista. Possa riposare in pace